Attualità

Albanella, ok alla partecipazione al MIVIT

Il Museo Internazionale vittime del terrorismo avrà sede ad Eboli

Il comune di Albanella, retto dal sindaco Renato Josca, ha aderito al progetto per la costituzione di un museo internazionale dedicato alle vittime del terrorismo (MIVIT). L’ Ente, infatti, ha raccolto la proposta del Presidente dell’ Associazione Internazionale Vittime del Terrorismo Marco Falvella, in questo senso.

Il progetto

Il progetto coinvolge vari comuni della provincia salernitana quali Aquara, Acerno, Baronissi, Bracigliano, Castel San Lorenzo, Cava de Tirreni, Fisciano, Giffoni Valle Piana, Mercato San Severino, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Oliveto Citra, Pagani, Positano, Sarno, Siano, Vietri sul Mare e la stessa Albanella.

Sede nel comune di Eboli

Il comune di Eboli, invece, retto dal sindaco Mario Conte, si è proposto come territorio dove poter ospitare la sede fisica del MIVIT. Il progetto, fanno sapere da Palazzo di Città, “prevede una precisa strategia di valorizzazione d’area vasta attraverso la realizzazione di un modello di gestione integrale del patrimonio culturale, tanto negli aspetti legati al recupero, quanto negli aspetti legati al processo di innovazione culturale. Ambisce, inoltre, per le sue caratteristiche dimensionali e funzionali, a rafforzare la conoscenza da parte di quelle comunità internazionali coinvolte e a conquistare I ‘attenzione di un pubblico nazionale e internazionale che può essere attratto dal significativo patrimonio di memorie diffuse all’interno del Museo”.

Memoria storica

Pochi giorni fa, tra l’altro, si tenne una conferenza stampa dal titolo “MIVIT-Museo Internazionale Vittime Terrorismo” nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama a Roma, alla presenza del senatore Maurizio Gasparri. L’ idea di Marco Falvella viene da un’esperienza diretta: suo fratello Carlo, allora vicepresidente del FUAN (Fronte Universitario d’Azione Nazionale) legato al Movimento Sociale Italiano della provincia di Salerno, fu ucciso negli anni 70, precisamente nel 1972 a Salerno: l’omicida fu il militante anarchico Giovanni Marini, in uno dei tanti episodi cruenti dei cosiddetti “Anni di piombo” che hanno purtroppo insanguinato il nostro Paese in nome di un pesante clima di intolleranza politica che allora si respirava nel nostro Paese.

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