L’associazione “Memoria in Movimento” boccia il progetto sullo studioso cilentano
Le parole di Vincenzo Pepe, presidente nazionale del movimento ecologista FareAmbiente, che nel suo ultimo libro “Pensare il futuro” sostiene come la paternità della dieta mediterranea non sia da attribuire ad Ancel Keysbensì a Sabato Visco , non hanno mancato di scatenare polemiche. Visco, nato nel centro cilentano di Torchiara, è stato uno studioso dell’alimentazione, firmatario del Manifesto della Razza e fiero sostenitore del fascismo, colpe che gli costarono l’oblio della storia.
Ad intervenire è l’associazione salernitana “Memoria in movimento”, una realtà culturale che fa dell’antifascismo il suo cardine, la quale non vuole si perda tale tratto fondamentale della figura di Visco. «Non sta a noi dire se gli studi di Visco sugli stili alimentari del Meridione, che portarono a riconoscere il valore del frumento nella dieta e nelle razioni giornaliere dei cilentani sono premessa fondamentale della dieta mediterranea – dicono – , ma affermare che questo tipo di ricerche renda Ancel Keys solo un “abile pubblicitario” è una spiegazione che appare certamente eccessiva».
Gli associati pongono l’accento sulla necessità di non dimenticare: «Se anche fosse vero questo rapporto fra gli studi di Visco e quelli di Keys – aggiungono non si può dimenticare che cosa abbia significato nella storia dell’umanità la politica razzista introdotta da quel Manifesto, ed ora riconosciuto chiaramente legata alle posizioni personali di Mussolini. Non possiamo dimenticare le migliaia di ebrei italiani, e non solo loro, “ospiti” dei campi di concentramento in tutte Europa e passati nelle camere a gas». Secondo l’associazione, in un periodo storico in cui i nazionalismi e la xenofobia sono di stretta attualità e dopo la decisione del Capo dello Stato di portare in Senato Liliana Segre, reduce di Auschwitz, «è impensabile che un paesino di provincia si impegni per riabilitare la figura di un fascista».
