Un patto tra le istituzioni per salvare le donne dal marciapiede. E’ questa la proposta della Chiesa avanzata dall’arcivescovo di Salerno Mons. Luigi Moretti per proseguire l’opera di avvicinamento delle ragazze alla chiesa per allontanarle dal peccato, dagli abusi e dalle violenze barbariche che queste quotidianamente affrontano.
Il prossimo venerdì, infatti, Mon. Moretti incontrerà il prefetto di Salerno Salvatore Malfi per affrontare e discutere su una soluzione che ponga fine al giro della prostituzione, forte sul litorale salernitano. Un momento per riflettere anche sulla scomparsa delle due ragazze Mariana e Roxana che nei giorni scorsi sono state ritrovate trucidate lungo il litorale a Sud del capoluogo.
Il prefetto Malfi ne approfitta intanto per tranquillizzare le istituzioni civili e religione, e pur riconoscendo la gravità dei fatti accaduti nei giorni scorsi, che hanno visto vittime due ragazze del giro, dichiara alla stampa che non è opportuno parlare di “emergenza prostituzione”.
Intanto le istituzioni civili e religiose ne approfittano per mezzo dei rispettivi rappresentanti, ne approfittano per incontrarsi venerdì prima della messa in suffragio che l’arcivescovo ha voluto indire nella cripta del duomo per ricordare le due giovani vittime di questa triste vicenda.
Venerdì il prefetto annuncia un primo incontro dove si definiranno in via informale i punti da dover affrontare per una azione incisiva ed efficiente sul territorio, ma poi ricorda che è necessaria una sinergia con le altre istituzioni civili al fine di contrastare il mercato della prostituzione, e dello sfruttamento del sesso a pagamento.
Sul territorio intanto, d’accordo con i sindaci del comprensorio, il prefetto ha condiviso un’ordinanza con la quale si è iniziato a porre rimedio al dilagarsi del fenomeno delle lucciole per strada, la stessa però non è sufficiente, come anche egli stesso riconosce, in quanto c’è bisogno di misure incisive.
Malfi denuncia una carenza di organico che possa efficacemente supportare l’azione alla lotta alla prostituzione per strada che coinvolge sempre più ragazze provenienti dall’est Europa spesso contro la loro volontà.
Intanto Roxana e Mariana adesso sono vicine, nelle celle dell’obitorio del Ruggi dove l’autorità giudiziaria continua a tenere le salme sotto sequestro.
Le piste degli investigatori fanno pensare ad un’unica mano, quella dell’assassino che ha colpito sia nel 2015 sia pochi giorni fa.
Intanto, mentre il marito di Mariana insiste sul sapere quando potrà fissare le date dei funerali della moglie, dall’altro la famiglia dell’altra giovane prostituta romena attende il rimpatrio della salma in Romania.