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Agropoli, continui botta e risposta politici in merito alla sentenza del TAR

Il clima in vista dell' udienza del Consiglio di Stato

A seguito dell’accoglimento del ricorso della Lista Liberi e Forti, si tornerà dunque al voto nel comune di Agropoli, salvo il ribaltone auspicato dalla maggioranza del Consiglio di Stato. Il TAR ha disposto il ritorno alle urne, ma solo in alcune delle sezioni contestate dalla lista capeggiata dall’ avvocato Raffaele Pesce, che sono state comunicate nelle motivazioni della sentenza, qualche giorno fa, con il comune che è stato commissariato e le nuove elezioni, nelle sezioni 7, 14, 16 e 21 che dovranno ripetersi. Nel frattempo continua il dibattito in città e tra i partiti con dichiarazioni che si susseguono senza soluzione di continuità.

“Come già detto siamo pronti, io e la mia compagine, ad affrontare questa nuova sfida che vogliamo prendere come una verifica del lavoro svolto in questi mesi di mandato, in cui non ci siamo risparmiati con il solo obiettivo di rendere più vivibile la nostra Città” – ha commentato il sindaco Mutalipassi – “Ci tengo però a sottolineare ancora una volta, qualora ve ne fosse bisogno, che in quelle segnalate così come nelle altre sezioni non c’era il sottoscritto a compiere le operazioni di scrutinio, che quindi sta subendo le conseguenze di qualcosa al quale è estraneo.

Faremo certamente appello alle motivazioni, chiedendo al Consiglio di Stato di pronunciarsi sulla sentenza e nel frattempo ci prepariamo alla competizione elettorale. A breve fisseremo una conferenza stampa, con la partecipazione dei legali, in cui avremo modo di fare chiarezza sulla vicenda.

Auspico, infine – l’invito – “un abbassamento dei toni affinché si affrontino le prossime settimane nel segno della correttezza e del confronto democratico.

Dal canto suo Pesce ha invitato a non sottovalutare la sentenza:

“Sottovalutare una sentenza del Tribunale amministrativo regionale non è indice di rispetto delle istituzioni, ma che lo facciano un partito, che dicesi democratico, e membri di consiglio e di giunta, lascia trapelare la deriva nella quale siano giunti” – dice – “C’è chi, riassumendo, sostiene di aver vinto in 17 sezioni su 21. C’è chi esulta perché le sezioni 7.14.16.21 sono ritenute “facili” per la propria coalizione.Chi ha trovato giovamento dall’essere “parte lesa”. In questo modo si crea soltanto confusione ed incertezza, involontariamente o in malafede, a seconda dei casi – le sue considerazioni –

Io ed il delegato di lista abbiamo vinto il ricorso: l’unico dato concreto è questo.

Non ci sentiamo di festeggiare però, non perché riteniamo la vittoria “mutilata”, ma perché siamo coscienti che ad aver perso, al Tar, non sia l’avversario ma la stessa Democrazia. C’è poco da festeggiare! Che non lo capiscano un circolo di partito e degli “uomini pubblici” è davvero grave. Poi si può vincere, si può perdere, prima o dopo, ma il dato è questo.

Il sindaco anticipa l’appello al Consiglio di Stato, noi risponderemo con un appello incidentale, fiduciosi nell’estensione dell’annullamento ad altre sezioni.

I miei toni non sono stati mai alti e mai offensivi, nel rispetto del prossimo e delle istituzioni, come dimostrato anche in questi giorni.

Dalle reazioni sopra descritte posso solo immaginare quelle che sarebbero state le reazioni del circolo di “partito” e dei predetti “uomini pubblici” in caso di mia soccombenza.

Andiamo avanti a testa alta, come sempre – conclude.

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