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Salerno, due concerti presso la chiesa di San Giorgio

Appuntamenti in programma a partire dalle 18

Giorno 23 giugno, presso la Chiesa di San Giorgio di Salerno, con due concerti – il primo alle ore 18, il secondo, a seguire, alle ore 19 – si chiude la rassegna “Incontri Internazionali di chitarra” a cura del Conservatorio “Martucci”: una serie di concerti che ha dato lustro alla chitarra, strumento misterioso e intimo che riesce a scavare in profondità e a evocare i luoghi dell’anima.

Protagonisti della serata, Ugo Di Giovanni e Gianluigi Giglio, entrambi docenti di chitarra al Martucci.

Alle ore 18, Ugo Di Giovanni si cimenterà col liuto barocco col quale eseguirà opere di Sylvius Leopold Weiss e di Johann Sebastian Bach. I due grandi compositori, quasi coetanei, si conobbero nel 1739 a Lipsia e strinsero una forte amicizia. Del resto, J.S. Bach era il più grande organista del suo tempo e S.L. Weiss era riconosciuto per essere il più grande liutista. Le cronache dell’epoca ci riportano inoltre che i due musicisti si “sfidarono” più volte in gare di improvvisazione, ognuno sul proprio strumento.

La fuga BWV 1000 è la trascrizione per liuto fatta da J.C. Weyrauch, un notaio e musicista amico di Bach, dall’originale per violino solo. I due pezzi di S.L Weiss, il primo una sonata in forma di suite francese, e il secondo una Fantasia con inclusa una sezione fugata, rivelano una forte idiomaticità per il liuto barocco, e la cantabilità di molti passi ricorda molto da vicino la musica italiana di primo ‘700 che probabilmente fu di ispirazione per molte delle opere di Weiss.

Alle ore 19 seguirà il concerto di chitarra di Gianluigi Giglio che proporrà una serie di brani dai tratti suggestivi, percorrendo momenti che dal rinascimento ci accompagnano fino all’impressionismo in un susseguirsi di pagine di raffinata elegante bellezza.

Incipit del concerto, Lachrimae Pavan, trascrizione per chitarra di un brano melanconico per liuto, tra quelli più famosi di John Dowland sul quale fu adattato, in seguito, il testo “Flow my tears”.

Ancora una trascrizione dall’originale per clavicembalo della meno nota, ma non meno ammaliante Sonata K. 408 di Domenico Scarlatti, nella quale il compositore sembra non cedere a quel tipico carattere affettivo che permea altri suoi brani dall’andamento lento (andante).

Uno sguardo ai primi dell’ottocento ci viene offerto dall’immancabile Mauro Giuliani, il virtuoso della chitarra che in questa Sonatina n. 3 op. 71 ripercorre le atmosfere del periodo viennese del Congresso di Vienna (ivi pubblicata nel 1816), con il secondo movimento che rievoca le marce delle truppe contro Napoleone. I due brani di Franz Schubert sembrano adattarsi in maniera sorprendente alla chitarra per mano dell’ungherese, autore romantico, Johann Kaspar Mertz, del quale verrà proposto anche “An Malvina”, uno dei lavori più emblematici dell’op.13 (Bardenklänge). Infine non poteva mancare il fascino dell’autore spagnolo Miguel Llobet, in due sue rare gemme, la Mazurka dedicata a un pianista napoletano, Bufaletti, e la canzone catalana “El Mestre” pagina che, tra tutte, racchiude in nuce quell’impressionismo chitarristico che trapela mirabilmente nell’“Homenaje a Debussy” di Manuel De Falla brano che, per i chitarristi, rasenta la perfezione. (comunicato stampa)

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