Cultura

«Sabato Visco teorizzò per primo la Dieta Mediterranea»

Vincenzo Pepe vuole riabilitare l’insigne studioso cilentano

«La Dieta Mediterranea è una casa in cui Ancel Keys è entrato e, dopo aver fatto le pulizie, l’ha aperta al pubblico. A costruirla fu a cavallo tra gli anni ’20 e gli anni ’30 il cilentano Sabato Visco». Sono parole di Vincenzo Pepe , presidente nazionale di FareAmbiente, movimento ecologista europeo nonché docente all’Università Vanvitelli di Caserta. Una provocazione ma solo fino ad un certo punto perché gli studi di Visco sugli stili alimentari dei meridionali e, successivamente, sulla scienza dell’alimentazione, potrebbero costituire il precedente della celebre dieta.

Sabato Visco nasce a Torchiara, borgo del Cilento, nel 1888 e nel 1925 è a Sassari dove regge la cattedra di fisiologia, socio dei Lincei e segretario del Comitato nazionale di Biologia del Cnr, diviene poi docente a Roma, deputato e Accademico d’Italia, membro del Consiglio superiore della Demografia e socio fondatore della società italiana di Nutrizione umana. Un curriculum di tutto rispetto, insomma, macchiato, e questa la sua più grande colpa, dalle idee molto vicine al partito Fascista e dalla sua firma posta in calce al manifesto degli scienziati razzisti.

Convinto e fiero sostenitore delle tesi della supremazia della razza fu anche candidato alla direzione del giornale “La difesa della razza”. Alla caduta del fascismo, tali scelte gli costarono la cattedra e l’esclusione dall’Accademia dei Lincei. Già negli anni Cinquanta, però, riuscì ad ottenere una prima riabilitazione anche se non arrivò mai ad essere ben riconosciuto per i suoi meriti nello studio dell’alimentazione.

Nel 1929 Visco, in qualità di segretario del comitato nazionale di biologia del Consiglio nazionale delle ricerche, avviò un’analisi degli stili alimentari nel Meridione d’Italia in cui vennero prese a campione ben 439 famiglie, per un totale di oltre 2600 persone di varie estrazioni sociali. I risultati delle indagini furono esposti nel 1936: Visco si soffermò sul valore del frumento nella dieta e sulle razioni medie giornaliere dei cilentani.

Dopo poco tempo fonda l’Istituto nazionale di biologia con un preciso obiettivo, quello di favorire le conoscenze nel campo della biologia. Dà dunque uno sprone all’affermazione della scienza dell’alimentazione, studiata in relazione all’agricoltura, come fonte di risorse alimentari, di benessere e di salute della popolazione attraverso la nutrizione.

«E questa cos’è se non la struttura della Dieta Mediterranea? – si è chiesto retoricamente Vincenzo Pepe durante la Notte del Barone – Onore a Keys per averla resa famosa in tutto il mondo, come un abile pubblicitario – continua – ma essa era già stata teorizzata anni addietro dal “nostro” Visco. Uno scienziato fuori dal comune che ha pagato con l’oblio della storia il suo sostegno al duce, ma che ora dobbiamo necessariamente far conoscere. Sabato Visco è un cilentano illustre che deve ricevere tutti gli onori – aggiunge – dobbiamo lavorare dunque affinché venga lui riconosciuta la grande importanza che merita. Da Torchiara – conclude – partirà un progetto per la difesa di un suo illustre figlio».

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