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Pisciotta: ecco le casette letterarie

L' iniziativa

Piazza Raffaele Pinto, a Pisciotta, ha ospitato un’iniziativa davvero singolare, organizzata dalla Pro loco: PISCIOTTA CHE LEGGE. A coronamento di 6000 e più attività che, su scala nazionale, altre Pro loco hanno ideato in occasione della Giornata UNPLI (9 Luglio), Pisciotta si è mossa nel segno della promozione letteraria.

Procediamo per ordine, dalla copertina ai capitoli di questa paradigmatica narrazione: grazie alla sapiente laboriosità artigianale di Aniello Fiorillo e Vito Rumma, hanno preso forma – e vita!- quattro casette di legno che, collocate in più punti panoramici del ridente borgo cilentano, consentiranno a chiunque lo desideri di prendere e/o lasciare, in maniera spontanea e assolutamente gratuita, uno o più libri, come da quasi 20 anni risulta consuetudine diffusa.

In apertura di serata, il Presidente Giancarlo Agresta e la Consigliera Comunale Delegata alla Cultura, Francesca Puglia, hanno espresso con efficace sintesi lo spirito della mission.

Ogni buon libro che si rispetti mette in evidenza il nome dell’autore che gli è proprio, così, anche per le suddette postazioni, si è pensato di associarvi PISCIOTTANI DOC che abbiano “scritto” nel tempo con azioni, scelte, ruoli o vocazioni esemplari, “parole indelebili” nel tessuto valoriale del territorio. Li abbiamo individuati in Rosa Avallone, maestra e crocerossina volontaria in Grecia, nel triennio 1942/1945, manifesto di una femminilità dolce e coraggiosa al servizio della Patria e dei suoi figli più deboli; in Alessandro Pinto, poeta compianto, capace di conferire al nostro dialetto un’inedita musicalità letteraria, ma anche testimone diretto degli orrori di un lager nazi-fascista; e poi in Don Antonino Cammarata, prete del secondo dopoguerra, fautore del primo nucleo di Azione Cattolica e carismatico trascinatore dei giovani in momenti ricreativi e culturali di forte presa; infine lo abbiamo ravvisato nel dottore Nello Infante, sindaco di Pisciotta a soli 29 anni, dal 1956 al 1958, emigrato poi negli USA, senza mai smarrire, tuttavia, quella vena identitaria di uomo umile e votato al prossimo, che tutt’oggi lo consegna alla memoria collettiva.

A evocare nuovamente questi preziosi C’ERA UNA VOLTA, 4 testimonial d’eccezione: Sandra Avallone, nipote diretta della crocerossina-maestra, Francesca Romana Pinto e Maria Infante, figlie rispettivamente del poeta e del medico-sindaco, nonché l’insegnante Angela Caracciolo, che in RONN’ ANDUNINU ha trovato un mentore spirituale negli anni più intensi del suo mandato sacerdotale.

Ciascuna CASETTA, contraddistinta da un colore, ha dato l’input a letture, interviste e interventi che mescolassero la celebrazione delle eccellenze pisciottane, la straordinaria valenza dei libri e, nondimeno, la potenza architettonica o naturalistica delle location prescelte: piazzetta Murat, accanto alla Panchina rossa in difesa delle donne, ospiterà la casetta dedicata alla Avallone, creando una doverosa connessione ” di genere”; l’amore viscerale che Don Alessandro Pinto nutriva per la cara Pixus, come evidenziato in una sua lirica, scattava ancor prima di entrare in paese, in uno spiazzo panoramico a Nord, noto come “Ponte dei sospiri”, in cui lui stesso – in veste di primo presidente della Proloco – fece collocare delle comode sedute e dove la casetta che lo omaggia avrà sede com’è d’uopo che sia; lo slargo – già Piazzetta Michelangelo Pagano – attiguo alla Chiesa-Cattedrale costituirà la naturale “culla” per la casetta di Don Antonino Cammarata, mentre per la book’s house del dottore Infante l’affaccio al vecchio tracciato ferroviario dove sorge la sua casa natale, ferma il ” segnalibro” della scelta sulla panchina del Pendino, a poca distanza da Palazzo Ciaccio e le vestigia dell’antico convento francescano.

Questa pagina di cultura, memoria ed emozioni non poteva non intingersi negli inchiostri acquerellati dell’infanzia: vari alunni della Scuola Primaria di Pisciotta hanno recitato in rima le dediche apposte sulle suggestive postazioni, dando per primi inizio alla staffetta di lettura che – ci auspichiamo – unisca, come nella rilegatura di un volume di fiabe, anime e sguardi dalle molteplici latitudini, suggellando una vera mind-community che si nutra di carta e pensieri…tra verde e azzurro, luci e profumi, voci interiori e suoni reali. E, a proposito di voci e suoni, l’indice dell’evento non può omettere il contributo artistico di Elisabetta Mautone, incantevole sirena dalle note sopraffine e misurate, e il maestro Claudio Mautone, sax dalle timbriche profonde e vellutate. Un libro, questo, che merita una lunga e articolata tessitura, a più mani, perché un POPOLO CHE LEGGE non ammette la “parola FINE” ma respira sempre l’ebrezza di nuove sorprese…tutte da sfogliare! (comunicato stampa)

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