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CAPACCIO-PAESTUM – Incontro: “La riforma delle banche di credito cooperativo”

Si è tenuto sabato scorso, presso l’hotel “Ariston” di Capaccio-Paestum l’incontro organizzato dalla BCC di Aquara, in sinergia con la BCC di Monte Pruno di Roscigno e il comune di Capaccio-Paestum, intitolato “La riforma delle banche di credito cooperativo”.

Al centro dell’incontro, fortemente voluto dai rappresentati delle BCC organizzatrici dell’evento, l’autoriforma del sistema di credito cooperativo voluta e incentivata dalla Banca d’Italia. Scopo dell’incontro, come più volte ribadito dai presenti, informare cosi e clienti sullo stato dei vari progetti relativi alla riforma del sistema di credito cooperativo.

Hanno preso parte all’incontro parlamentari, i sindaci di alcuni comuni cilentani, Pasquale Brenca, sindaco di Aquara, in primo luogo, amministratori di BCC, fra cui Luigi Scorziello, amministratore della BCC di Aquara e Michele Albanese, amministratore della BCC di Roscigno, docenti universitari e sindacalisti.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i vari punti inerenti la riforma delle BCC auspicata dal governo Renzi e da Bankitalia, punti messi in risalto in maniera abbastanza chiara da una serie di slide illustrate nel corso della discussione.

Al centro del dibattito la cosiddetta “autonomia gestionale”, punto cardine delle banche di credito cooperativo, nonché le pecche rivolte dal governo Renzi e dalla Banca d’Italia alle Bcc del territorio nazionale, spesso accusate di essere troppe e troppo piccole.

In realtà, come è stato sottolineato nel corso dell’incontro, prima le Bcc erano 430 in tutto il territorio nazionale, passate a 379 attualmente e destinate a un ulteriore ridimensionamento futuro, passando a 350.

Dopo l’illustrazione dettagliata e chiara della riforma l’incontro è proseguito con la messa in rilievo dei punti della riforma che la BCC di Aquara non è disposta ad accettare. In questo senso, è stato più volte sottolineato il concetto secondo cui, più che auspicare una fusione forzata fra banche che non hanno nulla in comune, bisogna favorire la fusione volontaria fra banche che condividono gli stessi ideali e gli stessi bisogni.

Alla fine dell’incontro, iniziato intorno alle 11 e protrattosi fino alle 13 circa, hanno fatto i loro interventi alcuni parlamentari, fra cui l’on. Bonavitacola, e numerosi sindacalisti e funzionari delle BCC del territorio, che hanno espresso il loro parere negativo in merito a una riforma imposta dall’alto e che non tiene conto dei bisogni delle BCC del territorio.

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