Scuola, l’ultimo fallimento di De Luca

Scuola, l’ultimo fallimento di De Luca. Aperta per capriccio dopo l’annuncio della Zona Rossa ma i sindaci sono contro e prorogano la chiusura.


di Enrico Serrapede

E’ caso scuola in Campania. Tra aperture e chiusure nelle ultime settimane nessuno ci capisce più nulla a partire dalla decisione di riaprirle nel momento peggiore della seconda ondata in Campania.

Gli alunni in Campania sono andati a scuola davvero poche settimane dopo l’inizio dell’anno scolastico. Il Governatore De Luca, seguendo la sua consueta linea di prevenzione, ha stoppato le lezioni in presenza ben prima che si potesse parlare addirittura di seconda ondata di coronavirus.

Nonostante le polemiche, immancabili sia da una parte che dall’altra, De Luca è andato avanti per la sua strada continuando a difendere la chiusura mostrano i dati sui contagi in classe (soprattutto nella provincia di Napoli). Ma dati a parte la linea era chiara: “La scuola resta chiusa, bisogna garantire la sicurezza”, tuonava il presidente durante le dirette del venerdì.

Numerosi anche i battibecchi con la ministra Azzolina che, sempre a detta del Governatore della Campania, “ripeteva le frasi come un pappagallo”. Ma neanche le parole della ministra dell’Istruzione hanno scalfito il deluchiano pensiero.

Scuola, l’ultimo fallimento di De Luca

In pochi giorni però è avvenuto il “miracolo”, la redenzione deluchiana. Tutta il suo rigore verso le lezioni in presenza è svanito e il presidente quasi clamorosamente ha annunciato il ritorno in classe a partire dalla settimana prossima. Nello stupore generale la notizia è stata accettata da tutti ma a mente fredda c’è molto da ragionarsi.

Ci si chiede soprattutto se la scelta di riaprire le scuole sia un capriccio verso chi ha deciso per la zona rossa in Campania. Un modo per far capire a chi l’ha decisa che si è sbagliato a mettere la Campania nelle lista delle regioni più a rischio. “In Campania – sembra voler dire De Luca – è tutto apposto, guardate i bambini tornano anche in classe”.

Se così fosse, ma vogliamo sforzarci a pensare di no, sarebbe un fatto gravissimo. Migliaia di alunni in balia di un battibecco politico che però, purtroppo, potrebbe minare la salute dei cittadini.

Tanti sindaci, a ogni modo, hanno fatto da sé prorogando la chiusura degli istituti nella maggior parte dei casi a dopo l’8 dicembre. Scelta coscienziosa da parte di chi ha il polso della situazione comunale e spesso si trova difronte a scenari con città colpite da più di cento contagi e tamponi su tamponi che ogni giorno vanno processati per ricostruire, nell’eventualità, nuove rete di contatti. Con la speranza che in ognuna di loro non ci sia un soggetto a rischio per non dover piangere poi un altro morto.

Il quadro, insomma, è questo. Un fallimento governativo, inutile nasconderlo. L’ennesimo cambio di pensiero da parte di De Luca che da dopo la zona rossa è in piena combutta con il mondo intero. Peccato però che troppo spesso le sue scelte incidano in maniera decisiva sulla vita dei cittadini campani.