SALERNO – Da Coin dipendenti in assemblea sindacale

C’è malcontento e tanta preoccupazione tra i 13 dipendenti dello store Coin di corso Vittorio Emanuele, che vedono trascorrere i giorni senza avere indicazioni relative al loro futuro occupazionale dopo aver saputo, agli inizi del mese scorso, che il punto vendita salernitano della popolare catena di negozi avrebbe chiuso i battenti dopo le festività natalizie.

Lunedì pomeriggio s’è tenuta una riunione sindacale che ha imposto la chiusura dello store dalle 16.30 alle 20.30, nell’ambito della quale i rappresentanti sindacali della Filcams Cgil hanno provato a dare risposte ai numerosi “perché” dei lavoratori e – insieme a loro – cercare una soluzione alternativa al licenziamento.

Dopo l’incontro dello scorso 12 dicembre, che i rappresentanti delle organizzazioni sindacali hanno avuto con l’azienda, non ci sono state particolari novità se non la conferma della chiusura del negozio e la sostanziale incertezza per ciò che riguarda il futuro dei tredici commessi e di eventuali misure d’accompagnamento al reddito. Le motivazioni che hanno spinto la proprietà a decidere per la chiusura del negozio sono “lo scarso interesse economico e la scarsa remuneratività per il punto vendita di Salerno, ” anche se in realtà già nelle scorse settimane i dipendenti avevano palesato l’impressione che la decisione fosse stata presa da tempo. A testimoniarlo ci sarebbe un sempre minor rifornimento di merce del punto vendita, che «negli ultimi tempi – riferiva una dipendente – era sempre più spoglio» . Nel pomeriggio di lunedì è stata sostanzialmente ripercorsa tutta la vicenda, analizzando le proposte da sottoporre all’azienda per salvaguardare almeno il reddito dei 13 commessi.

Secondo quanto emerso nel corso della riunione, durata fino a tarda sera, sembrerebbe non essere percorribile l’ipotesi di un accesso agli ammortizzatori sociali; si sta invece ragionando sulla possibilità di chiedere di riassorbire i dipendenti in altri punti vendita della catena Coin. Al momento comunque – hanno fatto sapere i sindacati – non c’è alcuna procedura di licenziamento attivata dalla proprietà, anche se la data del 31 dicembre per la chiusura dello store, benché già scaduta, non è stata né ufficialmente revocata né prorogata