Polizia: nuove truffe telefoniche e via e-mail

La Polizia di Stato ha scoperto nuove truffe a danno dei cittadini. Nel primo caso si tratta di una falsa e-mail di Amazon, nel secondo invece, di una chiamata proveniente dall’estero

L’ epidemia di Covid-19 registra un calo ma non si può dire lo stesso dei reati e delle truffe. Infatti la Polizia di Stato ha scoperto nuove truffe a danno di inconsapevoli cittadini che si stanno diffondendo: una falsa e-mail di Amazon e squilli di chiamate dall’estero.

L’e-mail di Amazon

Una falsa e-mail, sfruttante il logo di Amazon, segnala all’utente che il proprio account è stato misteriosamente bloccato. Pertanto, per richiedere lo sblocco del proprio profilo si suggerisce di collegarsi ad un link indicato: attenzione. Il collegamento, infatti, farà comparire una schermata dove si chiede di inserire i propri dati sensibili, inclusi i codici bancari. La Polizia raccomanda di verificare l’autenticità degli spazi web e di non cliccare i link contenuti nelle e-mail, bensì di digitare direttamente sul browser la pagina che si vuole visitare.

Squilli dall’estero

Un’altra truffa che sta prendendo piede sono i misteriosi squilli provenienti da Paesi esteri. Il tentativo si ripete poco dopo, avente lo scopo di far incuriosire il malcapitato, attratto dal desiderio di richiamare: attenzione. La telefonata potrà costare alla vittima anche 1,50 euro al secondo. In questo modo la ricarica sarà “prosciugata” e il credito indirizzato ai truffatori. Questa truffa era già nota alle Forze dell’Ordine infatti è definita “Wangiri”. Ecco alcuni numeri da evitare: dalla Tunisia (+216) dall’ Inghilterra (+44), ma anche da Moldavia (+373), Kosovo (+383), Bielorussia (+375), dalla Tanzania (+255) e da altri Paesi. I consigli della Polizia sono di non richiamare numeri sconosciuti e di non aprire link contenuti negli sms.

Le segnalazioni

Per qualsiasi dubbio o segnalazione ci si può rivolgere al sito della Polizia Postale. Infatti è presente un Commissariato di pubblica sicurezza on-line che nasce come sportello per la sicurezza degli utenti.

Pierfrancesco Maresca