Il commissario Figliuolo nella giornata di ieri ha annunciato l’arrivo di un milione e mezzo di dosi del vaccino Pfizer per i bambini (i sieri sono calibrati con un terzo della dose normale): si tratta di una prima tranche che sarà integrata a gennaio e che sarà resa disponibile a partire dal 15 dicembre, così che gli hub che attiveranno in diversi casi percorsi e orari ad hoc saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire appunto dal giorno dopo, il 16 dicembre. Con le prenotazioni che in alcune Regioni cominceranno a scattare già qualche giorno prima.
Ma nonostante il dado sia tratto il dibattito resta acceso e soprattutto si sviluppa in un momento nel quale la quarta ondata del virus si sta manifestando sempre più pericolosamente. L’Europa, infatti, è quasi completamente “rossa”. Sono poche le regioni che ancora si salvano e la maggior parte di loro si trova in Italia dove i contagi restano fortunatamente ancora sotto controllo. Come del resto anche la pressioni sugli ospedali e sulle terapie intensive.
Ma come detto in questo clima di forte timore per la nuova avanzata del virus, e della nuova variante Omicron, resta in ballo la vaccinazione pediatrica che nonostante le rassicurazioni del comparto scientifico non è stata ancora accolta con grande entusiasmo dall’opinione pubblica. In maggior modo dai genitori, anche da quelli vaccinati con doppia dose. Alla base delle resistenze chiaramente ci sono i rischi per la fascia pediatrica legati al contagio, molto spesso quasi inesistenti anche se il contagio tra i minori corre quasi maggiormente soprattutto in ambiti scolastici dove il generarsi di focolai è all’ordine del giorno.
Il banco di prova, probabilmente, sarà dato dalle prime settimane quando i numeri dell’affluenza saranno testimoni delle scelte volute dalle istituzioni. Ma l’impressione è che, complice anche il periodo natalizio, per verificare la percentuale di vaccinati anche nella fascia pediatrica bisognerà aspettare almeno la fine del mese di Gennaio.
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