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Dopo Pasqua si torna in classe fino alla prima media

Dopo Pasqua si torna in classe fino alla prima media. L’annuncio di Draghi in conferenza stampa.


Dopo Pasqua asili nido, elementari e prima media riprenderanno in presenza anche in zona rossa. La scuola prima di tutto. Mario Draghi lo aveva fatto capire chiaramente già nei giorni scorsi ed è sulla scuola che il presidente del Consiglio, e con lui tutto il governo, ha deciso di investire “il tesoretto” della flessione dei contagi maturato grazie ai sacrifici dell’ultima stretta.

Questa settimana, infatti, cominciano a vedersi gli effetti delle restrizioni entrate in vigore il 15 marzo e a Pasqua tutta l’Italia sarà in zona rossa. Il numero dei contagi, dunque, in lieve calo, potrebbe diminuire ancora. È questo, come detto, il tesoretto che il governo ha deciso di investire sulla scuola.

Evidenze scientifiche – spiega Draghi – mostrano che la scuola, fino alla prima media, è fonte di contagio molto limitata. “Le scuole sono punto di contagio limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni: se queste venissero abolite, i contagi aumenterebbero, anche per le attività parascolastiche”.

E dunque, il governo ha deciso di riaprire le scuole anche in zona rossa, ma limitatamente a nidi, infanzia, primaria e prima media. Il ministro dell’Istruzione Bianchi sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato. In alcuni casi sarà possibile effettuare tamponi, ma si tratta di “un’esagerazione parlare di azioni estensiva”.

I bambini degli asili nido, delle scuole materne, delle elementari e delle prime medie abbandonano quindi la Dad e tornano in classe a partire da mercoledì 7 aprile, giorno di rientro a scuola dalle vacanze di Pasqua e successivo alla scadenza del precedente decreto 13 marzo, fissato appunto per il 6 aprile. Resteranno invece chiuse secondo le attuali regole le classi della seconda e terza media, oltre alle scuole superiori e le università.

Da valutare adesso qual è sarà la decisione della Campania che spesso è stata in totale controtendenze sulla scuola. In questo anno pandemico, infatti, la regione con meno giorni di scuola è stata proprio la Campania.

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