Papa Francesco, preghiera Via Crucis

Nelle vittime del terrorismo, che “profana il nome di Dio”, nei profughi che fuggono dalle guerre e magari concludono il loro cammino nell’insaziabile cimitero” del Mediterraneo e dell’Egeo, nell’azione dei venditori di armi, che “danno ai loro figli da mangiare il pane insanguinato”, dei corrotti, così come di chi distrugge la “casa comune” del creato. E’ qui che per papa Francesco vediamo ancora oggi la Croce di Cristo, simbolo allo stesso tempo “dell’amore divino e dell’ingiustizia umana”, “segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento”, “patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria”. E’ quasi un grido l’accorata, e a tratti durissima, preghiera che papa Francesco ha composto di suo pugno per recitarla questa sera al termine della tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo, in mondovisione dal Colosseo.