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Ospedale di Agropoli, Picarone: “Mancano solo gli anestesisti”

Il Consigliere Regionale della Campania Franco Picarone si è espresso sull’ospedale di Agropoli con un commento a un utente sui social.

Le parole di Picarone

“C’era un programma per Agropoli – ha scritto Picarone -. È arrivato il Coronavirus e la comunità di Agropoli, ma direi di tutto il Cilento, ha chiesto che i lavori fossero orientati a rendere la struttura idonea ad entrare in rete Covid 19. E così si è fatto. Nel frattempo in provincia sono state attrezzate Scafati, il Da Procida di Salerno, l’ospedale modulare al Ruggi per le medesime esigenze, per fronteggiare un’emergenza non prevedibile per la sua espansione. Per fortuna la diffusione del contagio è stata contenuta molto bene grazie alla gestione regionale e ai sacrifici dei cittadini, a tal punto che i contagi giornalieri regionali sono meno di 50 e i posti di terapia intensiva a Scafati (che è partita prima) sono allo stato tutti liberi.

La situazione attuale

“Tuttavia – prosegue il Consigliere – siamo ancora in fase di emergenza che durerà non sappiamo quanto, dovendo gestire le riaperture delle attività (fase2) e sapendo che i virologi ipotizzano una nuova ondata di contagio in autunno. In queste condizioni la direzione sanitaria si trova a gestire una situazione duale e complessa, dove:
1 – le risorse di personale sono poche dovendo fronteggiare l’ordinario e l’emergenza e vanno mantenute dove è strettamente necessario;
2 – ancora vigenti sono le disposizioni dettate per l’emergenza che sospendono le attività programmate e ordinarie ospedaliere tranne che per la chirurgia oncologica e per gli interventi chirurgici di emergenza indifferibili, lasciando spazio al Covid 19;
3 – non è dato sapere quando finirà questa emergenza;
4 – il piano di reclutamento per Agropoli è in stato avanzato ma non terminato (mancano gli anestesisti e non è poco),

Le conclusioni

Ipotizzare di funzionalizzare l’ospedale come da piano originario è possibile, ma la cautela suggerisce di lasciare per qualche mese la destinazione Covid finchè il quadro non è chiaro, avviando le attività Non Covid 19 che possono partire in base alle disposizioni vigenti per l’emergenza che allo stato interdicono le attività ordinarie e in base alle risorse disponibili umane e alla disposizione logistica dei reparti.

A me piace dire la verità e non fare il politicante. Mi attengo alle strategie sanitarie della Direzione Asl che si dovrà basare per forza sul quadro di insieme che si è detto, assumendosi la responsabilità della tutela della salute dei cittadini. Nel frattempo continuerò a lavorare in collaborazione con le autorità amministrative locali e con il Sindaco perchè sia completato il reclutamento di risorse sanitarie e siano avviate le funzioni ordinarie previste (in primis il ps h24) in parallelo con il mantenimento nella rete Covid 19 dell’ospedale finchè l’emergenza non sia finita e non siano esauriti i rischi potenziali, fermi restando tutti gli obiettivi funzionali che conosciamo.

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