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Obbligo vaccinale per i medici, prime diffide in provincia di Salerno

Sono partiti i procedimenti di verifica dell’avvenuta vaccinazione anti-Covid 19 dei medici della provincia di Salerno. L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno, presieduto dal dottor Giovanni D’Angelo, sta inviando le prime diffide a mezzo PEC, alle quali gli iscritti dovranno rispondere in maniera documentata, entro cinque giorni.

Il procedimento di verifica è stato avviato a seguito della Comunicazione 235 della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, inviata a tutti gli Ordini d’Italia per dare seguito al decreto legge del 26 novembre sulle misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, che, dal 15 dicembre, obbliga tutti i medici a munirsi di certificazione di avvenuta vaccinazione, completa anche di dose aggiuntiva o booster da eseguire dopo cinque mesi (150 giorni) dall’ultima somministrazione.

I quasi 8mila medici della provincia di Salerno dovranno quindi controllare subito le loro PEC e, in presenza della diffida dell’Ordine, rispondere entro cinque giorni con la certificazione di avvenuta vaccinazione (compresa la terza dose), o della prenotazione entro 20 giorni (cui dovrà far seguito la comunicazione di avvenuta vaccinazione entro i tre giorni successivi alla somministrazione), oppure del differimento o dell’omissione per insussistenza degli obblighi comprovata solo ed esclusivamente dal medico di famiglia.

Nel caso di ricevimento della diffida a mezzo PEC, decorsi i cinque giorni in assenza di comunicazioni giustificative, l’Ordine dei Medici di Salerno adotterà il provvedimento di sospensione e ne darà comunicazione, oltre che al medico interessato, alla Federazione Nazionale e, per il personale che abbia un rapporto di lavoro dipendente, anche al datore di lavoro e agli altri enti previsti dalla legge.

Al Ruggi di Salerno, intanto, diventano 13 i medici raggiunti dal provvedimento di sospensione, 7 solo negli ultimi giorni. Ma al momento si conosce solo il numero e non che ruolo i medici sospesi svolgessero all’interno del presidio ospedaliero salernitano.

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