Cronaca

MONTECORVINO PUGLIANO – Commemorazione della Giornata della Memoria

La Giornata della Memoria, istituita dal Parlamento Italiano per ricordare le vittime delle persecuzioni fasciste e naziste degli ebrei, degli oppositori politici, di gruppi etnici e religiosi, vedrà anche quest’anno  i docenti e gli alunni degli istituti scolastici comunali accomunati nel ricordo, impegnati in diverse attività didattiche dedicate alla comprensione della shoah e della persecuzione razziale.

Anche il Comune di Montecorvino Pugliano sarà impegnato nel perpetuare il ricordo con la bandiera posta a mezz’asta, l’affissione pubblica di manifesti e un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della barbarie umana.

“Il 27 gennaio si celebra il “Giorno della Memoria”, istituito, in Italia, con la legge 211 del 20 luglio 2000. – dichiara il presidente del Consiglio comunale e delegata alla pubblica istruzione, Maria Rosalba De Vivo. La Repubblica italiana, infatti, riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ‘Giorno della Memoria’, per ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati (art.1)”.

“Nella Prefazione del 1947 a ‘Se questo è un uomo’, – continua la dottoressa Maria Rosalba De Vivo – Primo Levi scriveva: ‘A molti, individui o popoli, può accadere di ritenere, più o meno consapevolmente, che «ogni straniero è nemico». Per lo più questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all’origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il Lager”.

“Le parole di Primo Levi – conclude il presidente del Consiglio comunale De Vivo – appaiono quanto mai significative di fronte ad alcune situazioni che si riscontrano oggi in Europa  e fanno temere che la memoria del periodo nazifascista e la conoscenza della storia non rappresentino ancora un vaccino efficace contro questa infezione latente”.

C. Stampa

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