La conversione di un cavallo: la cultura che ti cambia


Entro in sala con un leggero ritardo e temo di aver già perso qualche attimo di questa conversione. L’impatto delle musiche, che si alternano tra Mozart, Vivaldi, Bach e Sibelius è molto forte e pian piano mi lascio andare sulla poltroncina della balconata per assaporare attimo dopo attimo questo insieme. Otto ragazzi, quattro donne e quattro uomini, danno inizio a questo spettacolo fatto di ombre, di precisione, perfetta coordinazione e mimica. Dalla crocifissione di Pietro alla Canestra con Frutta, passando da Santa Caterina d’Alessandria e l’Adorazione dei Pastori sono quattro dei ventitré quadri viventi che lasciano il pubblico senza parole, quasi senza fiato, compreso me che, dalla balconata, dimentico per quaranta minuti il mondo e immergo la mia mente nella rappresentazione dei Tableaux Vivants dalle opere di Michelangelo Merisi.

Nella cornice immaginaria un taglio di luce illumina la scena dove gli otto ragazzi riproducono i quadri e cambiano posizione alla vista del pubblico con estrema semplicità e perfetta sintonia lasciando spazio, insieme alle musiche, al grande impatto emotivo che avverto sin dal primo momento.

I componenti –  racconta la regista Rambelli – sono attori e servi di scena. Montano, smontano e si
fingono maddalene, cristi, santi e angeli rimanendo fermi sulla scena fin quando, chi osserva, possa riconoscerne il quadro e goderne
. La tecnica utilizzata è quella dei Tableaux Vivants (quadri viventi) ossia un lavoro di estrema semplicità dove gli attori riproducono i quadri utilizzando stoffe drappeggiate ed oggetti di uso comune.

Al termine dello spettacolo, fortemente emozionati da quanto osservato e vissuto, mi alzo per applaudire gli otto ragazzi e l’estrema professionalità della regia curata da Ludovica Rambelli.

Questo lavoro nasce nel 2006 da un progetto didattico e subito viene intuita la grande forza scenica. E’ stato ospite del Museo di Capodimonte, del Maggio dei Monumenti e in giro per l’Italia in musei, piazze, gallerie e sacrati conservando la magia di un pubblico attento e complice. Grazie all’impegno del Rotary di Vallo della Lucania e fortemente voluto dal suo presidente Marcello Escalona, con la collaborazione del Rotaract Vallo della Lucania – Cilento lo spettacolo è finalmente arrivato al teatro “Leo de Berardinis” di Vallo della Lucania.

La conversione, per il momento,  è terminata. L’emozione no.