Attualità

Gabriel Zuchetriegel, salverà la patria dei filosofi dall’oblio

E’ stato a Velia, soltanto un paio di giorni fa, con la famiglia, come un semplice turista.

Una visita di domenica, informale, una passeggiata nell’area archeologica di Elea -Velia, quasi che fosse un semplice visitatore. Si è presentato così Gabriel Zuchetriel, all’ingresso degli scavi archeologici del Parco di Elea -Velia, nella tarda mattinata di una assolata domenica di gennaio, quella di ieri, fresco di nomina, in seguito alla concessione dell’agognata autonomia gestionale ed amministrativa che dopo quella concessa nel 2014 al Parco di Paestum è stata estesa pure al sito di Elea- Velia. Nel rispetto dell’attuale direttrice del sito Unesco, Giovanna Scarano, Zuchtriegel ha rilasciato le prime dichiarazioni all’esterno dell’area archeologica, che da qui ad un mese sarà sotto la sua direzione. Un visita sommaria durata un paio d’ore, senza accedere nelle aree interdette per i lavori, di messa in sicurezza in corso, ma pure di restauro che in più punti sono stati approntati grazie a recenti finanziamenti. Una passeggiata nella zona portuale, fra le terme fino all’ Acropoli che poi ha raggiunto accompagnato in macchina. A fargli da Cicerone, uno degli storici impiegati del Parco, che gli ha descritto lo stato delle opere d’intervento in corso. Attento ad ogni singola parola, ma soprattutto alle urgenze che atavicamente attanagliano uno dei siti più interessanti e d’inestimabile valore culturale, prima ancora che archeologico di tutto il bacino del Mediterraneo, Gabriel Zuchtriegel più volte ha lasciato trasparire preoccupazione e meraviglia sulla situazione in cui verte il parco che andrà a gestire. Niente d’ impossibile per il super direttore tedesco.

38 anni, un laurea in archeologia classica, preistoria e filologia greca presso l’ Università di Humboldt di Berlino, un dottorato di ricerca terminato presso l’università di Bonn, dopo una lunga campagna di scavi nel sito archeologico di Gabi . Non l’unica sua missione come archeologo all’estero. Nel suo curriculum si contano decine di esperienze nei principali siti archeologici delle civiltà del Mediterraneo. In Turchia, Israele, Siria, Grecia, Selinunte ed Eraclea. Ancora giovanissimo è stato docente in archeologia greca e latina presso l’Università della Basilicata, fino a quando, in seguito alla Legge Franceschini, che ha concesso le prime autonomie ad alcuni musei e parchi archeologici è stato individuato come direttore del sito Unesco di Paestum. Anche allora, l’immagine di Paestum che si aprì, agli occhi del giovane direttore, era quella di una città perduta, in decadenza, come ebbe a raccontare in una delle prime interviste. A distanza di quattro anni, già prima della riconferma a direttore giunta appena un paio di mesi fa, il bilancio economico e sociale del Parco archeologico di Paestum è apparso come un miracolo. Soltanto le vendite dei biglietti hanno visto un incremento che supera il 35 % rispetto all’inizio del suo mandato. Incalcolabili gli eventi, i progetti, le sinergie che sono state create per rendere Paestum un patrimonio di tutti, così come l’indicazione Unesco vorrebbe stare a significare. Nella lunga intervista resa, prima dell’insediamento ufficiale come nuovo direttore che arriverà da qui ad una mese circa, Gabriel Zuchtriegel non solo accetta la nuova sfida, ma già stende sommariamente quel che sarà la sua missione. Far tornare a vivere la città dei filosofi Parmenide e Zenone, dei padri della civiltà occidentale

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