Cronaca

Fondovalle Calore addio: arriva lo stop, mancano gli espropri

La Fondovalle Calore resterà un sogno. E’ questo quanto con decreto di sospensione dei lavori datato 10 gennaio si è lasciato, inequivocabilmente, intendere. I lavori sono stati sospesi perché mancherebbero i decreti di esproprio necessari a consentire il passaggio dell’importantissimo tratto stradale.

Non solo. Sul percorso tracciato insisterebbero alcuni tralicci di elettrificazione che, nell’immediato, non possono essere allocati in altro luogo. In sintesi, la strada non si può fare. “La Fondovalle del Calore – dichiarava appena qualche mese fa il Presidente della Provincia, Michele Strianese – rappresenta un’infrastruttura strategica per il territorio provinciale meridionale, in quanto costituisce un asse stradale a scorrimento veloce che agevola il collegamento tra le aree interne del Cilento e la Valle del Sele, e valorizza il patrimonio paesaggistico e culturale dei comuni dell’area cilentana”, ed invece, considerati i problemi ostativi sopraggiunti, rimarrà, per un tempo indeterminato un sogno.


Progettata nel 1984, finanziata con fondi della legge 64, inserita nel piano Cipe nell’ agosto ‘ 88, la Fondovalle Calore dalla sua concezione è stata sempre al centro di polemiche ed inchieste. Dopo 25 anni, di blocchi e via, arresti che più volte hanno risucchiato parecchi esponenti della politica, sembrava che stesse in dirittura d’arrivo, che fosse all’orizzonte il completamento. Ed invece, tutte le maestranze locali, in seguito alla sospensione dei lavori, sono state licenziate, quelle afferenti alla ditta appaltatrice con sede legale in Calabria, sarebbero rientrate in regione. Sul piede di guerra i sindacati che sarebbero già in contatto con i dirigenti regionali. Il problema degli espropri, più volte sollevato e altrettante volte messo a tacere perché le carte erano in regola, sembra far saltare all’aria studi fattibilità e progetti sui quali, pare, stanti così le cose, si navigasse a vista. Così come l’esistenza dei tralicci elettrici che certamente non potevano essere aggirati.

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