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Dpcm Natale, tutti i dettagli

Dpcm Natale, tutti i dettagli. Stop alla mobilità tra comune il 25, 26 e primo Gennaio. Negozi aperti fino alle 21.


Divieto di uscire dal proprio Comune a Natale e Capodanno. E’ una delle norme, secondo quanto riferito dal ministro Speranza in Senato, che saranno inserite nel nuovo Dpcm su cui è al lavoro il governo. Lo stop potrebbe valere nei giorni del 25 e 26 dicembre e del primo gennaio. Dal 21 dicembre invece gli spostamenti tra Regioni gialle saranno consentiti solo per far ritorno al proprio luogo di residenza.

Dpcm Natale, tutti i dettagli

Sono svariate le ipotesi che emergono per il nuovo Dpcm, che potrebbe essere affiancato da un decreto legge, con le misure che saranno in vigore durante le festività. A prevalere sarebbe la linea dura. I “punti fermi su cui si muoverà l’impianto”, per il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, sono due: “Limiti di orario e limitazione della mobilità tra Regioni”. Ossia coprifuoco alle 22 sempre e divieto di spostamento pure tra zone gialle. I ristoranti potrebbero restare sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno, nella zona gialla. Il 31 dicembre, per evitare veglioni, quelli all’interno degli hotel potrebbero dover chiudere alle 18.

Negozi chiusi alle 21 e stop, dal 21 dicembre, agli spostamenti tra le Regioni per raggiungere le seconde case. Sempre dal 21 gli spostamenti tra Regioni gialle potrebbero essere consentiti solo per far ritorno al proprio luogo di residenza, con una previsione che dovrebbe essere estesa ai luoghi di domicilio. Vietate le crociere nel periodo natalizio e confermata la chiusura degli impianti sciistici.

Mercoledì il ministro Speranza incontrerà le Regioni, alle quali arriverà una bozza del Decreto per un’ultima valutazione, prima del Consiglio dei ministri alle 21. Oltre al Dpcm potrebbe esserci anche un apposito decreto legge. Uno strumento di rango superiore, più adatto – viene sottolineato – a dare copertura normativa alle restrizioni delle libertà personali previste: in particolare, per le deroghe alla mobilità tra Regioni. Il premier starebbe valutando l’ipotesi  che gli spostamenti possano avvenire non solo per i residenti, ma anche per i ricongiungimenti familiari. 

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