CILENTO. Boom di presenze per Ferragosto, ma il mare non è l’unica meta

Boom di presenze in provincia di Salerno per il ponte di Ferragosto, che ha fatto registrare dati positivi in ogni settore, da quello alberghiero a quello della ristorazione, alle strutture balneari, ai percorsi guidati, ai musei.

Dal capoluogo al Cilento, passando per la Costiera Amalfitana, i dati parlano chiaro: a Salerno città occupato il 96% dei posti letto, in Costiera Amalfitana fino alla giornata di ieri era impossibile prenotare un posto letto, situazione quasi identica anche nel Cilento, con il 98% delle strutture ricettive occupate.

Nel Cilento spiagge prese d’assalto da turisti e vacanzieri desiderosi del tanto agognato relax. A Marina di Camerota, Palinuro, Castellabate, Ascea, Casal Velino e Agropoli litorale affollato e lidi strapieni.

Traffico in tilt e code chilometriche lungo le strade che collegano i vari centri costieri, che non hanno però scoraggiato i turisti più impavidi, che, pur di godersi il meritato relax, hanno sfidato ogni coda.

Il mare la meta prediletta dai vacanzieri, sebbene quest’ultimi non hanno disdegnato la montagna e i vari percorsi naturalistici che il Cilento offre.

Fra questi, le “Sorgenti de Sammaro”, nel territorio di Sacco e le famose “Gole del Calore”, nel territorio di Felitto, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, che per Ferragosto hanno fatto registrare presenze da record, con numeri al di sopra delle aspettative.

Vero e proprio paradiso per gli escursionisti, le sorgenti del Sammaro si trovano a poche centinaia di metri dal centro del paese: si imbocca una strada in discesa ben segnalata e, parcheggiando l’auto sul ciglio della strada, si scende per una strada sterrata dalla quale si raggiunge la riva sinistra del fiume. Le Gole formate dallo scorrere delle acque del fiume Sammaro hanno una lunghezza di circa 3 km e una profondità media di 150 m.

Piccoli sentieri e ponticelli di legno accompagnano, nel primo tratto, lo scorrere delle acque dove vive ancora indisturbata la lontra. Dopo un’area di pic-nic, un breve e comodo sentiero conduce alle sorgenti, circondate da una folta vegetazione, costituita per lo più da macchia mediterranea.

Il punto più spettacolare delle sorgenti è la grotta di Jacopo, a un centinaio di metri dalle sorgenti, che si incunea tra due pareti di roccia sovrastate da una lussureggiante vegetazione.

A Felitto, invece, il sentiero da percorrere a piedi parte in corrispondenza di uno sbarramento e si sviluppa interamente lungo la riva destra del fiume Calore, consentendo di ammirare uno dei tratti più interessanti ed accessibili dell’intero corso del fiume.

Il sentiero si presenta con diversi livelli di difficoltà. Man mano che si cammina costeggiando le rive del fiume Calore si incontrano scenari unici: gole, cascate e rocce plasmate e scavate dallo scorrere senza fine di un’acqua limpidissima simili al gran Canyon. Qui vive la fauna autoctona del Parco: il gatto selvatico, la faina, la donnola, il cervo, il ghiro, la volpe, il lupo e tantissime specie di uccelli, anche rapaci.

Le gole strette e profonde formate lungo il corso del fiume Calore sono oggi un’area protetta, classificata dall’Unione Europea come sito di interesse comunitario (Sic).

Un ambiente selvaggio, con aspetti naturalistici interessanti dal punto di vista geologico, botanico e faunistico, una meta che i vacanzieri di Ferragosto non si sono lasciati sfuggire.

Emerenziana Sinagra