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Cena clandestina chiude tutte le scuole di Agropoli

Cena clandestina chiude tutte le scuole di Agropoli. Difficoltà da parte dell’ASL di ricostruire la catena di contatti, Coppola ordina la chiusura totale per un giorno.


I nuovi casi di positività emersi nei giorni scorsi che incrociano più Istituti hanno visto l’Asl ad avere difficoltà nello stilare le relative catene di contatto. Ad oggi il personale non è riuscito, per le motivazioni più diverse, a contattare tutte le persone al fine di predisporre le necessarie verifiche del caso. Al fine di agevolare l’espletamento di tali operazioni, per ragioni precauzionali e di cautela, d’accordo con l’Asl, ho disposto per la giornata di domani, lunedì 8 febbraio, la sospensione delle attività didattiche in presenza per tutte le scuole presenti sul nostro territorio, ad eccezione di quelle dell’infanzia.

Adamo Coppola, sindaco di Agropoli

Con queste parole il primo cittadino di Agropoli, Adamo Coppola, ha annunciato nella giornata di oggi la chiusura di tutti gli istituti scolastici della città fatta eccezione per quelli dell’infanzia.

A quanto pare il problema maggiore non risiede, fortunatamente, nel numero dei positivi (al momento tre: due alunni e un’insegnante) ma nella difficoltà da parte dell’ASL di stilare una dettagliata catena di contatti. La difficoltà, inoltre, nascerebbe soprattutto dalla grandezza della stessa in quanto essendo stati “colpiti” tre istituti il cerchio delle persone che avrebbero potuto contrarre il virus è molto ampio.

Ma a generare il tutto, secondo indiscrezioni, sarebbe stata una cena “clandestina” andata in scena circa una settimana fa con un numero di persone che si avvicinerebbe alla quindicina. A cena, purtroppo, vi era anche il virus, arrivato dall’esterno tramite un commensale. Da qui la positività diretta o indiretta di tre persone: due alunne e un’insegnante.

Da qui l’esigenza di sospendere, in un primo momento, le lezioni di alcuni istituti e di provvedere alla sanificazione degli stessi mentre l’ASL procedeva non solo a ricostruire i contatti ma anche ad effettuare i tamponi di controllo. Misura che però, a quanto pare, non è stata sufficiente tant’è che ha costretto il primo cittadino a prendere l’ultimo, più drastico, provvedimento.

Al momento, si sottolinea, la situazione resta sotto controllo mentre sui social è già partita la battaglia tra comitati DAD e NO DAD. Una querelle forse ancor più triste delle chiacchiere calcistiche da bar anche perché alimentata, pare, dal solo obiettivo di vittoria personale mentre dall’altro lato qualcuno vive ore e giorni di apprensione legati al contagio o alla possibilità di aver contratto il virus.

Giunge in redazione la precisazione dell’insegnante Rita Gallo, coinvolta nella vicenda, la quale specifica che: “non ero presente a quella cena, anche perché mi ritengo una persona attenta e rispetto i protocolli di sicurezza Covid, come possono dire di me i tanti concittadini che mi conoscono“. Inoltre, aggiunge “avevo timore di rientrare a scuola come tanti altri colleghi, perché sono consapevole che in presenza i rischi di contagio, nonostante le precauzioni, sono reciproci, sia per i ragazzi, sia per le insegnanti, soprattutto quelli che viaggiano sui mezzi pubblici“.

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